#BoicottaINVALSI: assemblea pubblica a Como

Le prove Invalsi costituiscono a nostro avviso una delle basi su cui il sistema dominante vorrebbe fondare la sua scuola, una scuola su misura degli interessi aziendali e non della comunità. Gli Invalsi promuovono la competizione tra gli istituti e tra i docenti in prove standardizzate, che non hanno la minima attenzione per i percorsi formativi, per gli indirizzi di studio, per le caratteristiche degli studenti.

Come ogni anno i Giovani Comunisti/e invitano al boicottaggio e lanciano un’assemblea pubblica di piazza per spiegare le ragioni per cui queste prove dovrebbero essere cancellate. L’assemblea, che vedrà tra i relatori anche la coordinatrice dell’Unione degli Studenti Como, si terrà il 23 aprile dalle 15.30 a Porta Torre (in caso di pioggia ci ospiterà la Federazione Provinciale del PRC in via Lissi 8).

Aderisci all’evento Facebook facendo click sul link

Licei da quattro anni: la scuola del centometrista

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Anche a Como parte la sperimentazione dei licei da quattro anni: il MIUR ha autorizzato la formazione di classi di liceo quadriennale al Giovio, al Setificio ed al Gallio.

La scuola italiana, già duramente colpita dai tagli previsti dalle varie riforme, tra cui quelli del Ministro Gelmini, si troverà – se la sperimentazione darà risultati – a dover portare a termine la preparazione prima spalmata in cinque anni in quattro.

Questo significa, nella migliore delle ipotesi, un carico di lavoro molto più gravoso per docenti e studenti che dovranno “correre” per insegnare/apprendere quel che serve, senza tempo per approfondire, per discutere, per ottenere una conoscenza non nozionistica. Più probabilmente, vista la tendenza della scuola a ridurre progressivamente il suo ruolo di formazione di cittadini a vantaggio di una formazione al lavoro, si eseguiranno dei veri tagli al percorso svolto in classe mentre il resto sarà demandato al lavoro “privato” di ogni studente. Ciò significherebbe che gli studenti con maggiori disponibilità per avere lezioni private, o semplicemente con un contesto famigliare più stimolante, avranno ancor maggiori possibilità di riuscire a svantaggio degli altri.

tuvalu2Come Giovani Comunisti/e rivendichiamo per gli studenti e per i docenti il diritto a vivere la scuola non come una gara di corsa ma come un momento di formazione, in cui vi sia modo e tempo di comprendere e non solo di mandare a memoria nozioni per la verifica/l’esame/le prove invalsi. La scuola non può essere il costante oggetto di tagli, non può essere vista come un costo: non serve a creare manodopera a basso costo, ma a formare cittadini consapevoli.

#Noalternanza: ottima riuscita dell’assemblea

Con questo post intendiamo ringraziare tutti i compagni e le compagne che a vario titolo hanno partecipato ieri all’assemblea a Como sull’alternanza scuola-lavoro.

Un ringraziamento particolare per i relatori, per il nostro responsabile nazionale scuola/università Filippo Vergassola, per le organizzazioni sindacali di studenti e docenti e per tutti e tutte coloro che si sono spesi per la propaganda dell’evento.

Ora proseguiremo con ancor più decisione la nostra lotta contro lo sfruttamento degli studenti sui luoghi di lavoro, perché non vi è nulla di formativo nello svolgere mansioni lavorative non pagate.

#Alternanza scuola-lavoro: parliamone con chi la vive

23899208_1918686471478982_541235156_nL’alternanza scuola lavoro avrebbe voluto essere, nelle parole dei Governi che l’hanno ideata ed ampliata, un’opportunità per gli studenti di avvicinarsi al mondo del lavoro. Si è rivelata, e continua a rivelarsi, un modo con cui aziende ed enti suppliscono alle carenze di personale con manodopera gratuita. Vogliamo discutere di cosa significhi davvero l’alternanza scuola-lavoro per coloro che la vivono, ovvero per gli studenti e per i lavoratori della scuola.
Per questo convochiamo per il 1 dicembre alle 16.30 presso la sede del Prc/SE Como via Lissi 8 un’assemblea pubblica sull’alternanza in cui discuteremo con
– Alessia Loi (coordinatrice Unione degli Studenti Como)
– Pierluigi Tavecchio (RSU FLC-CGIL Liceo Carlo Porta)
– Giovanna Capelli (Direzione Nazionale PRC/SE)
– Filippo Vergassola (Responsabile Scuola e Università Giovani Comunisti/e)

A coordinare l’evento il Portavoce Provinciale dei/lle Giovani Comunisti/e Stefano Rognoni

Di seguito il link dell’evento.

Altro che #scuolasicura: al Pessina un buco nel soffitto

Edilizia scolastica / Stefano Rognoni (GC Como): «Dopo tre anni nulla di fatto. Le scuole comasche cadono ancora a pezzi».
«Nel 2017 in Italia, a Como, si dovrebbe supporre che le scuole siano luoghi in cui studiare e insegnare nella sicurezza che la struttura dell’edificio sia solida. Invece al Pessina di Camerlata, nella classe 5J, il soffitto presenta un buco da cui mancano all’incirca 20 mattoni ed uno rischia di cadere e ferire chi si trovasse sotto in quel momento.” Così i Giovani Comunisti/e di Como denunciano un grave episodio di mancata sicurezza degli edifici scolastici.
«Anni fa presentammo – prosegue il comunicato – al Provveditore agli Studi, come Unione degli Studenti e Giovani Comunisti/e, un dossier sulle problematiche dell’edilizia scolastica in cui era presente lo stesso buco. Speravamo che la segnalazione servisse a mettere in sicurezza le scuole ma vediamo che dopo quasi tre anni nulla è stato fatto».
 
Di qui la richiesta di investimenti immediati nella sicurezza
«Chiediamo che sia effettuata questa e le altre riparazioni necessarie a mettere in sicurezza gli edifici scolastici cittadini. Le risorse economiche non possono mancare per la sicurezza di centinaia di giovani e per coloro che lavorano per garantire la formazione»
 
Como, 04/11/2017
 
Coordinamento Provinciale Giovani Comunisti/e Como

#Alternanza: tra scuola e sfruttamento

L’alternanza scuola-lavoro dovrebbe essere – a sentire il Governo – un’opportunità per gli studenti. La realtà è ben diversa e documentata in modo tale da lasciare ben poco spazio a dubbi.

I Giovani Comunisti/e sono impegnati in una campagna nazionale per spiegare perché l’alternanza scuola-lavoro deve essere abolita.

Aiutaci diffondendo il volantino informativo, scaricalo in PDF.

Alternanza

Scuola: la nostra lotta per i diritti

Scuola1Con l’inizio del nuovo anno scolastico restano molte problematiche irrisolte: dall’edilizia scolastica, il cui stato abbiamo più volte denunciato, al caro-libri, al contributo “volontario” che spesso non si rivela così volontario, per arrivare alla questione dell’alternanza scuola-lavoro.

Come Giovani Comunisti/e, ci impegneremo perché si comprenda che gli studenti non sono manodopera gratuita da poter utilizzare per soppiantare carenze di personale.
Avvieremo quindi una campagna nazionale che anche a Como e provincia svilupperà i temi per contrastare gli indegni progetti del Governo Gentiloni (che poi è un Renzi 2).

Per saperne di più visita il sito

Arriveremo a Roma.. Malgrado voi.

Ieri eravamo a Roma, a fianco di centinaia di migliaia di persone che, sotto un sole cocente, in pieno giugno, si sono mosse dalle loro città non per andare al mare ma per dire al Governo che non intendono essere prese in giro.

Eravamo in piazza perché questo Governo, dopo aver frettolosamente cancellato i voucher per evitare un referendum che non poteva vincere, li ha reintrodotti con la manovrina correttiva a nemmeno due settimane da quando si sarebbe dovuto celebrare il referendum, con la complicità di alcuni ex-PD che sono usciti dall’aula per consentire questo scempio senza portarne la responsabilità.

E saremo in piazza ancora, nei territori, davanti alle scuole e ai luoghi di lavoro, a difendere il diritto a un contratto dignitoso, a una vita non appesa a uno scontrino. E chi vorrebbe ridurre il diritto di sciopero dovrà scontrarsi con l’opposizione dei lavoratori e dei giovani di questo Paese. Non siamo una generazione in vendita.

Numero chiuso: ideologico e non efficiente

L’Università degli Studi di Milano vuole introdurre il numero chiuso anche per le facoltà umanistiche, scavalcando il parere sfavorevole dei dipartimenti.

Sono molti gli studenti comaschi che, dopo le superiori, si spostano nel capoluogo per frequentare l’università e dunque questa decisione, se dovesse essere presa, influirebbe direttamente sulla vita di centinaia di famiglie del nostro territorio. Gli studenti delle fasce più deboli, in particolare, si troverebbero un nuovo ostacolo sulla strada del miglioramento delle loro condizioni di vita e della loro crescita culturale.

Il numero chiuso non ha mai portato a nessun miglioramento nell’insegnamento, non opera alcuna reale selezione sul merito ma solo sulla preparazione di partenza, insomma, sulle scuole frequentate prima di effettuare il test. Scuole professionali, istituti tecnici, licei di indirizzo diverso rispetto a quello universitario prescelto non sarebbero in grado di mandare gli studenti nelle università che desiderano. La scelta della vita “cosa vuoi essere da adulto” si sposterebbe dai 19 anni ai 13, alla fine delle scuole primarie, quando i genitori deciderebbero cosa il loro figlio o figlia dovrà/potrà essere.

Noi vogliamo una scuola diversa, un’università che garantisca a tutti l’accesso al sapere e che – se occorre stabilire un criterio meritocratico – lo stabilisca sulla base del rendimento accademico, garantendo però a tutti e tutte pari condizioni di partenza, senza discriminare per istituto di provenienza o rendimento pregresso.

NO-AL-NUMERO-CHIUSO

9 maggio 2017: #Boicottaitestinvalsi

Domani si svolgeranno i test INVALSI negli Istituti Superiori, con lo scopo dichiarato di valutare il livello di preparazione con un test standardizzato per tutte le scuole, licei o istituti professionali.

Abbiamo più volte ribadito come una valutazione quantitativa e indipendente dall’indirizzo prescelto dallo studente non serva ad altro che a schedare gli studenti, danneggiando la formazione che viene ridotta a un addestramento per compilare correttamente quiz a crocette da cui dipende il finanziamento alla scuola.

Chiediamo quindi agli studenti e alle studentesse che domani saranno chiamati a svolgere il test a boicottare, a lottare per una scuola pubblica di qualità, a resistere a coloro che vorrebbero uniformare tutto e ridurre l’apprendimento al mandare a memoria nozioni e trucchi logici.

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